martedì 19 ottobre 2010
E-book verso il monopolio Telecom-Mondadori
La scorsa settimana, alla Fiera del Libro di Francoforte, l'ad di Telecom Italia Bernabé ha annunciato l'accordo della sua azienda e la Mondadori per la distribuzione degli e-book della casa editrice di Segrate attraverso la piattaforma biblet.it sviluppata dalla compagnia telefonica. Tale annuncio ha provocato diverse polemiche per i riflessi che potrebbe avere sul mercato dei libri digitali, futuro dell'editoria che dovrebbe rappresentare, già alla fine di quest'anno, un mercato da oltre tre milioni di euro. In buona sostanza l'ex-monopolista italiana delle telecomunicazioni trattiene per sé un 30% dalle vendite dei libri della casa editrice della famiglia Berlusconi e offre ai propri clienti che effettueranno l'acquisto tramite un nuovo reader venduto dalla stessa Telecom, la possibilità di pagare attraverso le SIM card e non solo con la carta di credito. L'origine della polemica è dovuta al fatto che si tratta di condizioni che nessun altra casa editrice, soprattutto le più piccole, potrà permettersi e nemmeno nessun altro operatore telefonico potrà offrire ai propri clienti la possibilità di connettersi gratis alla propria libreria. Di conseguenza Biblet ha davanti a sé un destino fiorente privo di ogni concorrenza e si candida a crocevia obbligato per gli utenti. Se Telecom, come parrebbe, non offrirà le medesime condizioni anche ad altri editori e distributori, si realizzerà di fatto un monopolio; questo spiega l'origine delle polemiche e perché un simile accordo, lecito tra operatori minori, possa diventare illecito quando attuato da chi ha una posizione dominante sul mercato delle telecomunicazioni ed entra in maniera pesante in quello, limitrofo e decisamente più debole, dell'editoria digitale. Un'ulteriore preoccupazione la desta la natura di questo mercato, legato agli aspetti culturali e formativi e non solo economici: in caso di monopolio potremmo ancora leggere quello che vogliamo? O saremo portati a leggere ciò che ci è più a portata di mano?
domenica 17 ottobre 2010
Aspettando il lunedì di Valencia

Potrebbe essere l'inizio dell'amore, come fu con la Yamaha, oppure no, di certo sarà l'inizio di una nuova era per la MotoGP. E a vedere come cammina Stoner con la Ducati e Rossi non in piena forma e nemmeno poi tanto affamato, c'è da scommettere che sarà un gran bel lunedì, il lunedì di Valencia.
sabato 16 ottobre 2010
Ain't no mountain high enough
Certi giorni sei un po' depresso o semplicemente stanco, capita a tutti lo so. A me ultimamente capita spesso e in previsione dei mesi invernali mi preparo al peggio. Guardi fuori dalla finestra e improvvisamente ti accorgi che ottobre sta già scivolando via, le foglie cadono sull'asfalto su cui, fino a poche ore fa, correvi sorridente, così come cadono le prime gocce di una pioggia gelata. Sarà sempre più dura cercare rifugio sulla sella della tua moto e la prospettiva di coprirla con un plaid ti angoscia.
Proprio mentre il cielo si fa della stessa tinta uniforme, il grigio, e l'acqua accarezza il vetro ti imbatti in canzoni come questa che sbuca dirompente dalla tua memoria e per qualche minuto torni a sorridere.
giovedì 14 ottobre 2010
RB in Irlanda: inizia lo show
Vi propongo in anteprima il trailer delle 5 puntate dedicate al viaggio in Irlanda che noi di Real-Bikes abbiamo realizzato lo scorso maggio in occasione della North West 200. Per noi è stata un'esperienza unica e speriamo con questo "documentario", se mi passate il termine, di riuscire a farvi provare almeno una briciola delle emozioni che abbiamo provato noi.
A breve, brevissimo lo giuro, su Real-Bikes.com e sul blog Scusamamma!
Roadtec Z6 fase 4: prova superata 10.000 km!

Le ho montate sulla mia Kawasaki ZRX 1100 e le ho usate nella vita di tutti i giorni, come si dice in questi casi, con una guida "normale" e nelle più svariate condizioni.
Il mio obiettivo era quello di raggiungere quota 10.000 km e testimoniare lo stato di usura delle gomme. Posso dire che gli pneumatici Z6 hanno superato il traguardo in maniera brillante e soltanto ora che si avviano agli 11.000 mostrano un evidente decadimento prestazionale.
Ora, però, c'è solo un piccolo problema: ho bisogno di un altro treno di gomme!
mercoledì 13 ottobre 2010
Non tutti i mali vengono per nuocere
Scrivo questo post per dare ragguagli relativamente al post dell'altro giorno e intitolato 'Diffidate dalle imitazioni?'.
In seguito alla mia richiesta di spiegazioni i ragazzi che hanno aperto la pagina Facebook di Scusa mamma mi hanno porto le loro scuse: hanno commesso un errore in buona fede non preoccupandosi di verificare la provenienza del logo e se qualcuno prima di loro avesse registrato un marchio con quel nome.
Superate le scuse abbiamo pensato che non tutti gli imprevisti sono incidenti.
Lavoriamo in una rete, dove la comunità è fondamentale e dove la collaborazione nasce spontanea perché mossa da interessi personali e non economici. Condividiamo la passione per le moto e loro hanno dimostrato di saper coltivare bene la pagina FB, per cui sarei stato un sadico a chiedere che la chiudessero. Così ho imposto la spada sulle loro spalle e li ho nominati cavalieri per meriti sul campo. O, in altri termini meno megalomani ed egocentrici, mi sono unito a loro.
Ecco spiegato come nasce, oggi, il sodalizio tra questo blog e la pagina Facebook che ne porta il nome e che trovate cliccando qui. In altri termini contribuirò a rendere migliore quella pagina e loro contribuiranno a rendere migliore questo blog, ma non per questo avrò la responsabilità di quanto pubblicano: la pagina FB di Scusa mamma, sono un centauro rimane uno spazio libero. E per uno abituato al controllo come il sottoscritto non è un passo da poco, credetemi...
Come scrive Riccardo Luna su Wired di questo mese, tra le altre cose: "in rete non si vuole solo leggere, ma parlare, criticare, capire. Costruire. E quindi niente piedistalli per chi scrive"
Chi ha paura del Diavel?

Voglio provare a fare il veggente.
La Diavel sarà una roadster, ovvero quella terra di mezzo talvolta esplorata, talvolta indicata come l'eldorado e altre volte considerata più semplicemente né carne né pesce, che sta tra le naked e le custom. Vedo già l'orrore negli occhi di alcuni ducatisti al termine custom; niente paura non è una parolaccia e comunque niente pedane avanzate, tranquilli. Avrà il motore Testastretta 11°, ovvero il più evoluto tra i bicilindrici bolognesi, quello che equipaggia la Multistrada 1200. E' un motore potente (150 CV) e carico di personalità, in pieno stile Ducati, ma allo stesso tempo molto più morbido e fluido del Testastretta originale. Sarà ricca di tutte le diavolerie tecniche che si possono desiderare, come ABS, controllo di trazione e, immancabile, il riding mode, il sistema che ti permette di gestire più mappature di centralina e sospensioni. In Ducati parlano anche di comfort e di posizione di guida comoda, come a lasciar intendere che se vi siete rotti la schiena con il Monster non dovete per forza volere la Multistrada...

In effetti da qualche tempo si parla con sempre più insistenza di turismo, comodità e non solo di potenza. Finora quando si parlava di turismo, però, automaticamente si glissava sull'argomento stile, come a dare per scontato che una moto comoda fosse anche brutta. A quanto pare ultimamente non è più così, se da più fronti si vedono spuntare moto pensate per far bella figura davanti al bar ma allo stesso tempo portarti in vacanza, almeno per un week-end.
(Il motociclista sta riscoprendo il piacere della vacanza in moto? Questo potrebbe essere un buon argomento per un altro post... Ma ora ritorniamo sulla Diavel)
Ma a chi darà fastidio la Diavel? Provo a fare una lista di possibili nemici in ordine alfabetico, scorrendo il listino...
- Aprilia... mah... forse la Tuono, ma neppure poi tanto, parlano linguaggi diversi.
- BMW K 1300 R: più caccia bombardiere e sportivo, ma qualche affinità c'è.
- Buell... mmm troppo tardi.
- CR&S Duu. Bingo. La Duu è stata annunciata ben prima della Diavel e come la Ducati la vedremo all'EICMA. Tra le due ci sono molte cose in comune a livello filosofico diciamo, ma ci sono anche importanti differenze.
- Ducati Monster 1100. Un po' di concorrenza domestica è inevitabile.
- Harley-Davidson XR1200X ma soprattutto V-Rod Muscle. Estetiche diverse, ma pubblico in alcuni casi confinante.
- Moto Guzzi Griso 8V. Sta tremando, per lei potrebbe essere un colpo molto duro.
- MV Agusta Brutale: metti metti che la Diavel mi diventa uno status symbol, che famo?
- Yamaha V-Max: fortunatamente non hanno più bisogno di venderne.
C'è da scommettere, però, che la Diavel rubacchierà clienti anche a naked potenti e sportive in crisi mistica e forse riporterà verso il prodotto italiano anche chi era indirizzato all'american style. Staremo a vedere, per il momento si preannuncia come una delle novità più interessanti del 2011.
Nel frattempo la Ducati ha aperto una pagina sulla Diavel qui: http://www.ducati.it/news/ducati_diavel/2010/10/12/1827/index.do
Addio a Angelo Infanti, il volto di Manuel Fantoni
Tutti lo ricordiamo per il celebre personaggio di Manuel Fantoni in Borotalco, ma Angelo Infanti, volto noto e seguito dei B-Movie all'italiana e spalla storica nei film di Verdone, ha interpretato molti altri ruoli. Purtroppo è mancato nelle ore scorse a causa di un arresto cardiaco; aveva 71 anni. Lo ricordiamo con uno dei suoi celebri spezzoni:
lunedì 11 ottobre 2010
Diffidate dalle imitazioni?

lunedì 4 ottobre 2010
Le anticipazioni delle anticipazioni, ovvero il salone prima del salone

La responsabilità è anche di "noi" di internet, dei siti e dei blog condotti con astuzia (quindi non noi di RB), che potendo contare su una maggiore reattività possono bruciare sul tempo le riviste più accreditate e proprio su questo fattore hanno costruito fino ad oggi la propria fortuna (o sfortuna).
Le riviste, che avendo più risorse possono in genere offrire maggiori approfondimenti, non hanno però voluto saperne ed hanno iniziato un gioco a chi la dice prima, di matrice puerile se vogliamo, per poter competere anche sulla velocità sia tra di loro sia con il web. Gli uffici stampa hanno cavalcato la tendenza con abilità e hanno imparato talvolta a spargere come prezzemolo foto finte rubate, finti scoop, dettagli, incrementando questo gioco a chi dice prima e di più. Perché per le aziende, giustamente, l'importante è che se ne parli e che possibilmente se ne parli prima della concorrenza.
Ma per chi legge cos'è l'importante?
È vero che il lettore è afflitto da questo perverso voyeurismo da anteprima? Probabilmente mentre leggete scuotete la testa dicendo “no, io no, non sono così” però oggi avete dato la caccia, in rete, alle foto delle novità Suzuki, come la GSR 750 qua in alto. Siamo fatti così, a quanto pare. Siamo motociclisti e quindi siamo un po' bambini, è il nostro gioco.
Bisognerebbe piuttosto chiedersi un'altra cosa: ha ancora senso annunciare la presentazione di una novità a un salone o non avrebbe ormai più senso decidere a propria discrezione una data e mostrarla in quella data? La scadenza “imposta” della fiera è ancora una concomitanza favorevole o, piuttosto, converrebbe fare come fa, ad esempio, Harley-Davidson che presenta la nuova gamma durante l'estate e avere così la possibilità di staccarsi dalla massa? Se il gioco è veramente quello di essere in anticipo sulle anticipazioni della concorrenza, non conviene cominciare veramente a luglio? Oppure non smettere mai e presentare novità tutto l'anno a spron battuto e via? Non per fare il solito che rimpiange i vecchi tempi e del si stava meglio quando si stava peggio, ma i saloni di una volta non ci sono più. Una volta si andava al salone e non sapevi cosa avresti visto, acquistavi il giornale che strillava “Esclusiva: tutto sul salone!” e usciva DOPO il Salone, non prima e non durante. Lo sfogliavi con avidità perché ogni pagina raccontava qualcosa di nuovo e le novità erano vere novità... Oggi abbiamo la fortuna di avere tutto a portata di click, e prima ancora di andare in fiera sappiamo cosa catalizzerà la nostra attenzione, così spesso accade che in fiera non ci andiamo, perché non ci resta più nulla di cui meravigliarci. Siamo sicuri che sia meglio così?
Bisognerebbe piuttosto chiedersi un'altra cosa: ha ancora senso annunciare la presentazione di una novità a un salone o non avrebbe ormai più senso decidere a propria discrezione una data e mostrarla in quella data? La scadenza “imposta” della fiera è ancora una concomitanza favorevole o, piuttosto, converrebbe fare come fa, ad esempio, Harley-Davidson che presenta la nuova gamma durante l'estate e avere così la possibilità di staccarsi dalla massa? Se il gioco è veramente quello di essere in anticipo sulle anticipazioni della concorrenza, non conviene cominciare veramente a luglio? Oppure non smettere mai e presentare novità tutto l'anno a spron battuto e via? Non per fare il solito che rimpiange i vecchi tempi e del si stava meglio quando si stava peggio, ma i saloni di una volta non ci sono più. Una volta si andava al salone e non sapevi cosa avresti visto, acquistavi il giornale che strillava “Esclusiva: tutto sul salone!” e usciva DOPO il Salone, non prima e non durante. Lo sfogliavi con avidità perché ogni pagina raccontava qualcosa di nuovo e le novità erano vere novità... Oggi abbiamo la fortuna di avere tutto a portata di click, e prima ancora di andare in fiera sappiamo cosa catalizzerà la nostra attenzione, così spesso accade che in fiera non ci andiamo, perché non ci resta più nulla di cui meravigliarci. Siamo sicuri che sia meglio così?
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