mercoledì 22 dicembre 2010

MV Agusta F4, il trailer del nuovo film

In esclusiva per i fedelissimi di Scusamamma (e per tutti gli altri) pubblico il trailer dell'attesissimo nuovo capolavoro di Real-Bikes, un cortometraggio che vale un colossal, con protagonista la supersexy star MV Agusta F4 nel ruolo di se stessa in un'avventura esclusiva.
Perché, diciamolo, una F4 è un po' il sogno di tutti noi motociclisti italici, ma non è una moto per tutti e non mi riferisco a questioni economiche, quanto a questioni di rango sociale: una MV bisogna saperla portare. L'eleganza e lo charm raffinato di un prodotto così non possono confondersi con le imprecisioni e le goffaggini di una vita dozzinale.
Vi presento dunque il trailer di Corso di Esclusivismo, il capolavoro natalizio di Real-Bikes!

Marco Melandri e Real-Bikes: un amore difficile

Qui a Real-Bikes volevamo tanto fare un bel video natalizio, di quelli tutti fiocchi di neve, renne e paffuti Babbi Natale che si calano dal camino con sacchi e sacchi di pacchi. Per un attimo, io e Massi abbiamo anche pensato di poterci prestare al gioco e infilarci nei panni di Santa Claus, anche se non era ancora chiaro chi dei due aveva i migliori requisiti per fare la renna. Poi abbiamo incrociato Marco Melandri, avete presente quello che corre con le motorette? Sì, proprio lui, e abbiamo pensato che potevamo risparmiarci la figuraccia del travestimento e tutto il resto. Come al nostro solito, però, non riusciamo mai a fare le cose come si deve e abbiamo fatto l'errore di chiedere a Marco di essere sincero, per aderire alla nostra nuova campagna "il 10% di cose vere in più nel 2011". Purtroppo per noi, Marco ci ha dato retta. Eccolo:


p.s.: ci scusiamo per le riprese, ma il nostro tecnico luci si stava sbranando un panettone.

lunedì 20 dicembre 2010

Cape to Cape, presto il DVD!

Quello che vedete qui è il trailer che abbiamo confezionato per il lancio del nuovo DVD dedicato all'ultima entusiasmante avventura del Marco Polo Team, il Cape to Cape, in moto da Città del Capo a Capo Nord. Chi segue questo blog e soprattutto il nostro sito Real-Bikes.com, di certo conoscerà molto bene questo raid organizzato dal team veneto per raccogliere fondi in favore di CUAMM - Medici con l'Africa, organizzazione che da 60 anni si occupa dello sviluppo africano. Grazie al Cape to Cape, infatti, sono stati raccolti 9.000 euro che vengono offerti come borsa di studio per un giovane studente di medicina mozambicano presso l'Università di Beira, che è stata, ovviamente, una delle mete di questo incredibile viaggio.
Dopo aver raccontato giorno per giorno l'avventura durante il suo svolgimento, a Real-Bikes abbiamo deciso assieme ai quattro matti del Marco Polo Team, di produrre un bel DVD che celebrasse questo successo; si tratta di un vero e proprio film che abbiamo voluto definire "senza filtro" perché le immagini sono state riprese direttamente dai protagonisti e i posti raccontati mentre venivano scoperti. Novanta minuti di emozione, insomma, che potrete acquistare dalla fine di gennaio. Vi terremo informati su questa iniziativa, intanto gustatevi il trailer.

sabato 18 dicembre 2010

Real-Bikes viral commercial 2011

Cari amici sono lieto di presentarvi lo spot che abbiamo realizzato per la nuova campagna pubblicitaria di Real-Bikes. L'obiettivo, per quello che si annuncia come il nostro secondo anno di attività, è di sensibilizzare l'opinione su un tema in particolare: la verità. Da più parti, infatti, veniamo indicati come dei ciarlatani e il nostro parlare a vanvera ha già suscitato qualche comprensibile malumore. A quanto pare ci sono molte persone sensibili e non tutti apprezzano il nostro parlare schietto, la nostra spocchia e la superbia che ci permette di sentenziare sempre su tutto e su tutti. La verità è che la verità non si dice mai. Per questo abbiamo deciso, per il 2011, di lanciare la nuova campagna "il 10% di cose vere in più nel 2011". Ma bando alle ciance, ecco lo spot:


p.s.: ogni riferimento a spot o persone realmente esistenti è puramente casuale. Se vi ravvedete qualche somiglianza con altre campagne pubblicitarie è semplicemente perché abbiamo poca fantasia.

p.p.s.: cliccate, cliccate, cliccate, condividete e mandatelo in giro, spammate. Solo così potremo salvarci dal nulla che incombe su di noi.

venerdì 17 dicembre 2010

Intervista a Stefano Bonetti

Stefano è un ragazzo della bergamasca che si guadagna da vivere lavorando alla Jolly Moto, azienda specializzata nella realizzazione di terminali di scarico per moto. E proprio le moto, specie quelle che vanno forte, sono la fissa di Stefano, classe '76, 170 cm, fisico atletico e scattante e lo sguardo sveglio e buono; una malattia, quella per i semimanubri, che l'ha portato a correre nelle gare in salita e a piazzarsi davanti a tutti più volte. Poi anche quelle non gli bastano più, ma se vuoi correre in Italia, devi spendere capitali per chiuderti dentro a un circuito. A Stefano il piano non gusta e così, da sei anni, carica la moto sul furgone e ogni primavera punta Irlanda e Isola di Man.
Niente lussi, niente motorhome, soltanto un camper, un amico meccanico e un gazebo; da queste parti, però, Stefano non rappresenta un'eccezione, bensì la regola e la sua tenda è poco lontana da quelle ufficiali dei top riders come McGuinness, Easton, Seeley, Amor e compagnia bella, soltanto un poco defilata. Una vitaccia quella del road rider, fatta di sacrifici e rischi, ma anche emozioni che non si possono provare in altri modi. Stefano non partecipa per vincere, perché gli sarebbe impossibile contro i team ufficiali, ma per essere il migliore tra i privati e la magia spesso gli riesce, perché di polsi destri così in giro non ce ne sono mica poi tanti.
Qui sotto potete vedere l'intervista integrale che ho realizzato il 14 maggio 2010, il giorno prima che Stefano partecipasse alla North West e si piazzasse 13° nella categoria Superstock con una CBR 1000 Fireblade di serie...


martedì 14 dicembre 2010

North West 200: on-line la 4° puntata


Il nostro documentario sul viaggio verso la North West 200 è arrivato alla quarta puntata. Quello che ho pubblicato qui sopra, come di consueto, è il trailer che vi invita a scoprire questa mini-serie che, ricordo, è pubblicata sul canale Real-BikesTV di YouTube, sul sito Real-Bikes.com e, ovviamente, su questo blog nella pagina North West 200.

In questa puntata vi racconto la giornata più toccante dell'intero viaggio, che ci ha portato a scoprire alcuni luoghi magici e a onorare la memoria dei grandi fratelli Joey e Robert Dunlop. Siamo infatti stati a Ballymoney, città natale dei due campioni, e abbiamo visitato i monumenti a loro dedicati e il piccolo museo che raccoglie cimeli e storia dei protagonisti delle corse su strada. Prima di fermarci a Ballymoney, però, abbiamo avuto modo di scoprire uno tra i luoghi più magici al mondo, la strada costiera che porta alle Giant's Causeway, incredibile costruzione naturale di pietre di basalto di forma perfettamente esagonale. Dopo la doverosa sosta al Joey Dunlop Leisure Center e al Joey e Robert Dunlop Memorial Garden abbiamo potuto scoprire anche il terzo pellegrinaggio motociclistico, quello al bar del mitico Joey. Insomma una puntata ricca di emozioni, la giusta vigilia alla giornata della gara, che sarà raccontata nella quinta e ultima puntata di questa serie. Buona visione.

(photo credit: Max Serra)

mercoledì 8 dicembre 2010

John Lennon anniversary

Trent'anni fa John Lennon veniva assassinato da Mark Chapman a pochi passi dalla sua residenza di New York, quel sinistro Dakota Building in cui Polanski girò il suo Rosemary's Baby. Ogni parola sul genio che fu John Lennon e sull'inaudita perdita causata dalla sua morte suona superflua. Questa sera su Rai4 andrà in onda uno speciale dedicato al suo omicidio, di certo uno dei più influenti della storia moderna. Lo voglio ricordare con la canzone che, forse, mi assomiglia di più, "Working class hero", pubblicata nel 1970 nell'album John Lennon/Plastic ono band.


Da Wikipedia:
"Nella canzone si sente solo la voce di Lennon che si accompagna con la chitarra acustica. Il brano apparentemente racconta la storia di qualcuno (probabilmente lo stesso Lennon) cresciuto nella classe operaia ("Working class" in inglese significa letteralmente “classe operaia”, proletariato).La canzone parla dell’insensibilità provocata dai condizionamenti sociali, affermando che in questa società solo il “conformarsi” è remunerativo. La libertà e una società non più divisa in classi sono miti concepiti allo scopo di oscurare la nostra fondamentale mancanza di controllo sulle nostre vite, mentre i media, la religione, la sessualità commercializzata e le droghe, legali e non, cospirano tutte allo stesso modo per smorzare il nostro desiderio di cambiamenti sociali.
La tesi di Lennon è che possiamo venire controllati con facilità perché permettiamo che alla nostra immaginazione vengano tarpate le ali.
Il titolo
di “eroe della classe operaia” sarebbe stato applicato a John nel corso degli anni da parte dei fan, ma la sua intenzione originaria non era questa; dichiarò infatti di aver solo sperato che la canzone diventasse un “inno dei lavoratori”, e che piacesse quanto era piaciuta Give Peace a Chance"

Censura (sempre da wikipedia):
Nel 1973, il parlamentare statunitense Harley Orrin Staggers ascoltò la canzone, che contiene la strofa «But you're still fucking peasants as far as I can see» (Ma siete ancora dei fottuti zoticoni per come la vedo io), sulla stazione radio WGTB e fece causa all'emittente radiofonica. Il proprietario della radio fu condannato a un anno di prigione e a pagare una multa di $10,000, ma difese la decisione di aver trasmesso la canzone dicendo: «La gente di Washington [D.C.] è abbastanza matura da accettare l’incriminata parola di “quattro lettere” (fuck) se inserita in un contesto serio, senza indignarsi, offendersi o sentirsi stimolata sessualmente». Altre stazioni radio americane, come la WBCN di Boston, bandirono la canzone per l’utilizzo della parola "fucking". In Australia, l’album fu pubblicato con la canzone censurata nel verso in questione, e la parola fu anche cancellata dai testi contenuti all’interno del disco.

Questo il testo della canzone:
As soon as your born they make you feel small
by giving you no time instead of it all
Till the pain is so big you feel nothing at all
Working Class Hero is something to be
Working Class Hero is something to be

They hurt you at home and they hit you at school
They hate you if you're clever and despise a fool
Till you're so fucking crazy you can't follow their rules
Working Class Hero is something to be
Working Class Hero is something to be

When they've tortured and scared you for 20 odd years
then they expect you to pick a career
When you can't really function you're so full of fear
Working Class Hero is something to be
Working Class Hero is something to be

Keep you doped with religon, sex and T.V.
and you think you're so clever and classless and free
but you're still fucking peasents as far as I can see
Working Class Hero is something to be
Working Class Hero is something to be

There's room at the top I'm telling you still
but first you must learn how to smile as you kill
if you want to be like the folks on the hill
Working Class Hero is something to be

Yes , A Working Class Hero is something to be
If you want to be a hero well just follow me
If you want to be a hero well just follow me

The music video of the day is...


John Mellencamp è diventato famoso con il nome di John Couguar, anche se non gli è mai andato a genio. E infatti dagli anni Novanta in poi, quando in molti si erano già dimenticati di lui e delle sue canzoni, abbandonò definitivamente il nomignolo per il suo nome vero. Perché vi parlo del signor Mellencamp? Così, senza motivo, se non per il fatto che ventotto anni fa fece il video che vedete qui sotto girato, se non erro, in quel di Sturgis. Nella foto, dunque, vedete John come è oggi, mentre nel video qui sotto è come ci apparve nel 1982 in uno dei suoi brani più celebri "Hurts so good".



Dato che molti di voi nel 1982 non erano ancora nati (mica è una colpa) e dato che assieme a molti altri non hanno mai sentito "Hurts so good", ho deciso di mettere un altro video, sempre del 1982 e sempre dall'album "American Fool", ma di un pezzo decisamente più noto; vediamo se lo avete già sentito oppure no. Ad ogni modo può davvero valere una visita il sito personale di Mellencamp, www.mellencamp.com

martedì 7 dicembre 2010

KTM 530 SMR by Roland Sands


In un colpo solo Roland Sands ci mostra come fare una café racer (o café custom come la chiama lui) figa partendo da una motard e come fare un video figo senza spostare la moto di un solo millimetro. Non ci resta che attendere che finisca di verniciarla, sempre che abbia intenzione di farlo.

Mick Doohan: no place to race

Geniale pubblicità progresso con protagonista Mick Doohan.

giovedì 2 dicembre 2010

North West 200: video della gara

Per tutti coloro che ancora non avessero visto lo spettacolo della North West 200 e per tutti quelli che, invece, vogliono rivedere l'ultima edizione, pubblico alcuni video pescati in rete che riprendono la diretta, trasmessa dalla BBC, delle due gare Superbike.
Il mio consiglio è di non perdersi, in ogni caso, l'ultimo giro di gara 2 con il duello tra Seeley ed Easton, anche se quello che più vi fa capire lo spirito della North West sono le interviste prima della partenze e, soprattutto, all'arrivo. Altro che divi del manubrio...