giovedì 24 settembre 2009

Solidarietà


Solidarietà. Una parola che spunta quando c'è crisi, un termine spesso inflazionato. Ma ci sono tante forme di solidarietà e quando pensi di averle viste tutte ne saltano fuori di nuove. Sabato ne ho avuto un altro esempio. I 150 operai della Moto Guzzi, che da inizio anno stanno lavorando a singhiozzo, da qualche tempo manifestano preoccupazione per il proprio futuro ma soprattutto disaccordo con le scelte della proprietà, la Piaggio di Colaninno. Hanno deciso di scendere in piazza o meglio davanti al portone del civico 57 di via Parodi a Mandello Del Lario, la storica sede della Guzzi. Ne hanno dato prima comunicazione su qualche sito internet di appassionati così davanti a quel portone, sotto la pioggia, si sono trovati in 2000. Giovani e meno giovani, guzzisti e non, però tutti preoccupati che la storica fabbrica venga trasferita in un'altra sede del gruppo.
Attorno un paese che ha accolto tutte queste persone e organizzato il loro vitto con uno splendido stand gastronomico e il loro alloggio, mettendo a disposizione il lido per piantare le tende. Davanti a tutti c'era anche il sindaco di Mandello che ha ufficializzato come la Guzzi sia un capitale per tutta la cittadinanza locale.
Ma quello che ha colpito è l'attaccamento incondizionato che i clienti di questo marchio hanno nei confronti delle persone che hanno costruito le loro moto. Motociclisti sono arrivati dal nord europa e chi non ha potuto essere presente ha organizzato una marcia alternativa, come quella che si è svolta in contemporanea a Parigi. Eppure la Moto Guzzi, è inutile negarlo, ha avuto più volte modo di deludere le aspettative. Questo non ha nulla a che vedere con la solidarietà verso i lavoratori, ma aiuta a far capire come queste persone siano disposte a sacrificarsi per una moto che è uno stile di vita. E chi possiede la fabbrica che produce questa passione non è in grado di capitalizzarla.
La Moto Guzzi a Mandello è un pezzo di Italia. Può piacere o meno, ma è uno dei modi di vivere l'italianità ed è perciò un capitale per tutti, non solo per quei pochi che ci lavorano.


Foto Coolhand, 19 settembre 2009. Nella foto un cliente Moto Guzzi particolarmente affezionato al marchio è arrivato dalla Germania per una personale cerimonia.

mercoledì 16 settembre 2009

Sub metropolitano


Piove che sembra mandata da nostro Signore in persona. Siamo a metà settembre, ma pare di aver già saltato a piè pari l'autunno. Diluvia dal week-end e oggi che è mercoledì la situazione comincia ad essere un pochino antipatica. Se non altro è questione di monotonia. Fortuna che ieri sono andato a comprarmi il mio nuovo completo da sub.
Inspiegabilmente, infatti, sul più bello che la stagione decide di regalarmi ettolitri d'acqua ogni accessorio vagamente impermeabile sparisce magicamente. Così lunedì mattina, per iniziare al meglio la settimana lavorativa, ho affrontato i 200 km che separano i miei affetti dal mio ufficio senza lo straccio di una tuta antipioggia.
Dopo due giorni le mie mutande non si sono ancora asciugate.
Martedì mi sono detto fiducioso e sempre memore degli insegnamenti del corvo mi sono detto: "non può piovere per sempre". E poi in città mica servirà coprirsi no? Come se fossi al mio primo acquazzone metropolitano mi sono diretto al lavoro in converse e jeans. Tra l'altro battendo i denti a causa delle temperature siberiane. Mi è andata discretamente di culo, nel senso che sono riuscito a parcheggiare prima dello scroscio violento. Però ho fatto l'uomo saggio e non appena il cielo ha concesso una tregua mi sono fiondato ad acquistare un completo antipioggia ultra mega compatto e completo. Ho preso persino copri scarpa in gomma vulcanizzata e guanti simil massaia che fanno sembrare le dita della mia mano 5 camere d'aria da bicicletta. Sono uscito guardando il cielo con aria di sfida e il cielo, giustamente, mi ha punito. Non appena ho legato per bene tutte le confezioni sulla moto una pioggia monsonica mi ha investito senza pietà.
Da oggi per uscire inizierò a prepararmi un'ora prima e mi coprirò di lattice nero per la gioia di tutti i fetish metropolitani.

Lezione numero 4: il centauro non è fatto di zucchero. Però nei giorni di pioggia si accompagna volentieri a un caffé caldo.

Foto Coolhand. Nella foto la mia mano sinistra.

martedì 15 settembre 2009

lunedì 14 settembre 2009

Hill's Race 2009 #8

1000 cavalli for sale.Hills Race 05, 06 settembre 2009 - foto Coolhand. Nella foto la Chevrolet Nova degli svizzeri Warson Motors e il suo motore che eroga circa un migliaio di CV e che è in vendita.

Hill's Race 2009 #7

Campari?

Hills Race 05, 06 settembre 2009 - foto Coolhand. Nella foto una bottiglia di Campari.
Vuota.

domenica 13 settembre 2009

Hill's Race 2009 #6

Goin' Banana!


Hills Race 05, 06 settembre 2009 - foto Coolhand. Nella foto la Chevrolet Nova da oltre 900 CV (!!!!) dei fratelli Scapoccin.

Hill's Race 2009 #5

Un ironhead da pirati.



Hills Race 05, 06 settembre 2009 - foto Coolhand. Nelle foto il chop dei toscani di Pirate Garage.

sabato 12 settembre 2009

Hill's Race 2009 #4

Macumba!
Da 900 CV.


Hills Race 05, 06 settembre 2009 - foto Coolhand. Nella foto la Chevrolet Bel Air di Hot Rod Garage di Rimini.

Hill's Race 2009 #3

E' lui o non è lui? Certo che è lui.



Hills Race 05, 06 settembre 2009 - foto Coolhand. Nella foto la Dodge Charger dei cugini Duke.

venerdì 11 settembre 2009

Hill's Race 2009 #2


Una Royal Enfield Bullet 350 modificata con sobrietà per emulare le indimenticate Manx si infiltra nel Bike Show riservato a chopper e bobber. Avrebbe meritato un premio per aver superato la timidezza. Il suo proprietario si è comunque meritato una birra. E chi la sposta da lì?

Hills Race 05, 06 settembre 2009 - foto Coolhand

Hill's Race 2009 #1

Hills Race 05, 06 settembre 2009 - foto Coolhand. Nella foto un treno di gomme... ah e una Mustang da 400 CV.

venerdì 4 settembre 2009

1st love for sale

Causa mancanza di spazio e tempo, vendo il mio primo amore. Lo so è una cosa brutta e non si fa, ma cercate di capirmi. Vederla ferma a prendere polvere mi strazia il cuore, è uno spettacolo a cui non voglio e non posso assistere. Le foto che vedete sono state scattate il maggio scorso, quindi come si dice poche balle, questa è la moto come è ora e non com'era. Si tratta di una Honda CB400N classe 1981, con 40.000 km (originali!) all'attivo, usata ma tenuta con rispetto sia da me sia dal precedente proprietario. La meccanica è completamente originale e la moto è (ovviamente) funzionante. Come tutte le nonnine ha bisogno di qualche piccola cura e chi vi dice il contrario vi sta fregando. Se siete interessati sarò ben felice di darvi ogni dettaglio e ovviamente è in vendita al miglior offerente. Non credo che mi farà diventare ricco...



p.s.: ad essere proprio sinceri, sinceri... non è il mio primo primo amore. Ma è la mia prima moto vera, mettiamola così. Mi ha fatto scoprire molte cose, alcune delle quali le leggerete su questo blog. Su avanti, che aspettate? è un affare!!!!

giovedì 3 settembre 2009

Le scimmie di Copenhagen





Questa volta non voglio annoiarvi con le mie storielle, vorrei soltanto che deste un'occhiata a queste moto che sono essenza, ma non solo nel senso di essenziale come spoglio, bensì nell'accezione di nucleo, cuore, anima, nocciolo di un purismo su cui si calca forse un po' troppo la mano ma che comunque ha molto da insegnare a coloro che in una moto vecchia vedono soltanto una moto vecchia. E ha molto da dire anche a coloro che in una moto vecchia vedono necessariamente un pezzo da collezione, da lucidare in maniera compulsiva senza mai farlo scendere dal suo piedistallo.
Le Wrenchmonkees sembrano percorrere un'altra linea temporale, vivono un eterno presente in bilico tra un glorioso passato di corse clandestine e un arido futuro alla Mad Max.





Il gruppo di amici danesi ha aggiornato sia graficamente sia nei contenuti il proprio sito, vi invito a farci un salto: www.wrenchmonkees.com. C'è anche una sezione shop dove acquistare i loro pezzi... credo che non potendomi permettere la "Gorilla Punch" mi concederò almeno una T-shirt.