giovedì 25 febbraio 2010

Passeremo l'inverno

Il timido sole che da ieri ha rallegrato lo spirito e il desolato landscape milanese è per i centauri di tutte le fattezze e di tutte le età un invito ben preciso; è quello che rappresenta il richiamo della foresta per il lupo: è ora di ingranare la prima.

Quei temerari - quest'anno più che mai - che la moto non l'hanno mai lasciata nemmeno un giorno nel box o all'addiaccio, ora possono gioire perché la punta del loro naso è già fuori dall'inverno. Possono glorificarsi e darsi sonore pacche sulle spalle perché, anche questa volta, ce l'hanno fatta, hanno superato le intemperie e i disagi. Sono autorizzati a sentirsi una specie di eroi o di reduci, se preferite.

Tutti gli altri possono unirsi a loro, fischiettando fingere di non aver dovuto cambiare la batteria e che "no, non è vero che il contachilometri segnava 8.536 già a ottobre, lo giuro!". La verità è che il centauro che ha passato veramente l'inverno lo si distingue subito dall'impostore (in senso buono sia chiaro) che soltanto finge di non essere mai sceso di sella. E' un po' come distinguere chi ha preso il sole sui campi di pomodori e chi si abbronzato alle lampados. La differenza c'è e si vede. Il secondo dice di aver usato la moto anche nelle giornate peggiori per un senso del dovere e per il terrore di essere etichettato come un centauro di serie B o peggio un centauro fasullo, uno che usa la moto solo per rappresentanza o per rimorchiare (ma esiste ancora questa leggenda?). Orrore! Al primo basta mostrare la cartella clinica, la sinusite cronica e la cervicale, annuendo semplicemente.

Cosa ci sia in realtà di male a non usare la moto in inverno non è chiaro. Certo denota un determinato modo di pensare e di comportarsi, una scala di priorità personali, di valori se vogliamo. Ma questo a chi importa? La motocicletta è libertà, no? Non diciamo sempre così? Bene, questo significa che uno è ben libero di usarla come e quando gli pare (sempre nel rispetto delle leggi, delle persone e possibilmente del codice della strada), dunque se uno è di indole comoda e pigra lasciamogli pure usare la moto due giorni l'anno. Vorrà dire che quando finalmente si deciderà di venderla, uno di quelli che la moto la usa in modo più intensivo, farà un buon affare.

Lezione numero 8: a marzo ogni matto esce scalzo.

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