
Inspiegabilmente, infatti, sul più bello che la stagione decide di regalarmi ettolitri d'acqua ogni accessorio vagamente impermeabile sparisce magicamente. Così lunedì mattina, per iniziare al meglio la settimana lavorativa, ho affrontato i 200 km che separano i miei affetti dal mio ufficio senza lo straccio di una tuta antipioggia.
Dopo due giorni le mie mutande non si sono ancora asciugate.
Martedì mi sono detto fiducioso e sempre memore degli insegnamenti del corvo mi sono detto: "non può piovere per sempre". E poi in città mica servirà coprirsi no? Come se fossi al mio primo acquazzone metropolitano mi sono diretto al lavoro in converse e jeans. Tra l'altro battendo i denti a causa delle temperature siberiane. Mi è andata discretamente di culo, nel senso che sono riuscito a parcheggiare prima dello scroscio violento. Però ho fatto l'uomo saggio e non appena il cielo ha concesso una tregua mi sono fiondato ad acquistare un completo antipioggia ultra mega compatto e completo. Ho preso persino copri scarpa in gomma vulcanizzata e guanti simil massaia che fanno sembrare le dita della mia mano 5 camere d'aria da bicicletta. Sono uscito guardando il cielo con aria di sfida e il cielo, giustamente, mi ha punito. Non appena ho legato per bene tutte le confezioni sulla moto una pioggia monsonica mi ha investito senza pietà.
Da oggi per uscire inizierò a prepararmi un'ora prima e mi coprirò di lattice nero per la gioia di tutti i fetish metropolitani.
Lezione numero 4: il centauro non è fatto di zucchero. Però nei giorni di pioggia si accompagna volentieri a un caffé caldo.
Foto Coolhand. Nella foto la mia mano sinistra.
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