martedì 4 agosto 2009

Un privilegiato


Per alcuni amici o anche persone semplicemente incontrate per strada, io sarei una sorta di privilegiato. E in effetti dal loro punto di vista non so proprio come potergli dare torto. La ragione del mio presunto privilegio è il mio lavoro (o presunto lavoro per come la vede mia madre). Ho scelto di campare occupandomi di moto, c'ho provato e ci sono (quasi) riuscito. Vorrei rassicuravi sul fatto che è molto più dura di quel che sembra. Il fatto è che quando si è motociclisti si vive chi più chi meno con un sogno nel cassetto: quello di esserlo per mestiere. Anche per me era così. Chi ha il pallino della velocità vorrebbe essere pagato per correre e chi ha il pallino per raccontare i fatti suoi agli altri vorrebbe essere pagato per farlo. Io, come avrete di certo intuito perché siete persone sveglie, appartengo alla seconda categoria. Quindi sono un giornalista. Ma mica per finta, lo sono per davvero. Ho pure fatto l'esame (altro capitolo di cui parleremo magari un'altra volta). In definitiva faccio il giornalista e mi occupo di moto: sto già vedendo la vostra espressione. La conosco bene. Alcune fanciulle stanno pensando: "ma quand'è che cresci? Trovati un lavoro vero". Buona parte dei maschietti sta però pensando: "Figata. Provi le moto e sei sempre in giro". E pochi secondi dopo arriva la domanda: "Ma se distruggi una moto chi la paga?". In realtà tutti stanno però pensando a cosa posso aver fatto di così meritevole per essermi aggiudicato questo stramaledetto privilegio. Essere pagato per non fare un cazzo e andare in giro con le motorette nuove tra le chiappe. Il solito culo. Tanto di quel culo che non ci pago nemmeno l'affitto, ma lasciamo perdere. Il solito paraculato. Tanto paraculato che ho cominciato a lavorare spedendo degli articoli alle riviste mentre facevo l'università e prima di approdare in una redazione non conoscevo nessuno ma dico nessuno nemmeno uno straccio di magazziniere che lavorasse nel settore moto o nell'editoria. In effetti però è un lavoro figo non lo nego e ha molti aspetti positivi che non sono né quello di provare le moto nuove né quello di essere più o meno in giro per il globo terracqueo (vi assicuro che come la maggior parte dei miei colleghi vivo inchiodato a una sedia e a un pc). Il vero aspetto positivo è che mi posso occupare professionalmente di ciò che seguirei comunque come hobby e di conseguenza ho molto più tempo per apprendere, conoscere, incontrare. Volete mettere il vantaggio di non essere disturbati da vostra moglie mentre leggete una rivista di moto perché "cara perdonami ma ora sto lavorando"? Questa è la vera figata, il vero privilegio. "No amore, non posso accompagnarti dalla prozia Clara perché devo assolutamente montare questo impianto di scarico per domani. Sai devo fare un servizio". Tanto lei mica lo sa che lo scarico ve lo siete pagati voi distraendo il budget annuale destinato ai latticini, che non c'è nessun servizio da fare domani e che per giunta la moto non è in prova ma è la vostra!

Lezione numero 1: il vantaggio di essere un motogiornalaio è che puoi mentire su tutto ciò che riguarda le moto.

(foto di Max Serra. Nella foto io e una H-D XL 1200 C m.y. 2007)

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