martedì 1 dicembre 2009

Citazioni automobilistiche vagamente autobiografiche



Credo che rendere pubblico un listino fasullo non sia lungimirante.

Sempre per proseguire il tema dell'ultimo post, riprenderò con le mie avventure nelle concessionarie d'auto:

è prassi per il costruttore dichiarare un prezzo di X peraltro identico a quello dei concorrenti con differenze dell'ordine dei 100 euro per far capire se il prodotto si pone in fascia alta o bassa. Poi, al momento del preventivo, quel prezzo diventa di X+2 perché la vernice, le ruote, i sedili... Ma non temere, ci sono gli incentivi, gli sconti e i buoni pasto, così ti costa solo X-3. Caspita! La compro. Puoi usufruire di questo finanziamento a tasso 0 per 256 mesi. Tasso 0? Sì. Quanto mi costa? 0, solo il costo della pratica. Poi c'è l'assicurazione sul credito. Ah, e poi l'assicurazione sull'assicurazione sul credito. Ci sarebbe anche una polizza obbligatoria furto incendio ed eventi sociopolitici. Eventi sociopolitici? Sì. Per 1 euro le diamo anche un paio di calzini in filo di scozia. Quindi? Il totale è X+3. Ma dato che finirai di pagare l'auto fra 21 anni te ne sbatti e firmi.

Morale: tu paghi X+3, ma la tua auto che varrebbe X viene in realtà recepita dal mercato con valore X-3, quello della sommatoria degli sconti. Cosa comporta? Comporta che appena uscito dalla concessionaria l'auto vale già X-4. Di conseguenza non ti libererai più di lei, se non rottamandola sfruttando una prossima tornata di incentivi fra 15 anni (di conseguenza il produttore attende mani in mano. La crescita del debito pubblico potrebbe portare a supporre che non ci saranno più incentivi... chi lo sa).

Ma se per caso fra 2 anni tua moglie avrà un parto quadrigemellare e necessiterai di un'auto più grande, la tua moneta di scambio sarà nulla (e il produttore si sfregherà le mani).


Purtroppo alcune Case motociclistiche hanno adottato criteri di sconto simili, ma impoverire l'acquirente non conviene a nessuno. Il risultato è che queste case ora stanno pagando la crisi in misura maggiore rispetto alle concorrenti che hanno cercato di omologare il meno possibile i loro prodotti e allo stesso tempo hanno evitato di svenderli in stile hard discount. Questo non significa che ha ragione chi fa pagare una moto il doppio degli altri, ma che l'originalità può ancora battere l'omologazione. Solo, ci vuole più coraggio e purtroppo pure più investimenti.


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